F Dvornik

 

‘Se la civiltà cristiana dell’Illiria non fosse stata distrutta dagli Avari e dagli Slavi, le chiese occidentale e orientale non avrebbero perduto contatto grazie a questo ponte, e la loro evoluzione non avrebbe mai preso le direzioni opposte che esse seguirono.
..le comunicazioni tra est e ovest divennero estremamente difficili (..) Avendo perduto quasi tutte le province del’Europa, i Bizantini furono costretti ad appoggiarsi sempre più alle province orientali e particolarmente a quelle dell’Asia minore. Ne risultò naturalmente una orientalizzazione progressiva dell’impero e della chiesa. D’altronde, i cristiani dell’impero romano d’occidente perdettero molte delle antiche tradizioni e dei costumi romani in seguito alle invasioni germaniche..
(..) Fu così che le due chiese seguirono la loro strada, ciascuna separatamente. Per alcuni secoli dovettero tutte e due combattere su fronti diversi, senza potersi comunicare le loro esperienze o i nuovi metodi che applicavano a popoli così profondamente diversi. Solo l’Illiria avrebbe potuto permettere questi scambi, ma la sua decristianizzazione lo impedì. Quando finalmente le chiese ebbero ricuperato le loro forze e la loro energia.. si incontrarono in Illiria come rivali, perché la lunga separazione le aveva rese praticamente estranee l’una all’altra. Così l’Illiria, invece di costituire un ponte tra l’est e l’ovest, contribuì in larga misura all’allontanamento delle due chiese. Divenne, in fin dei conti, il campo di battaglia in cui le due forze del cristianesimo ebbero i primi scontri che condussero a quella separazione totale così gravida di conseguenze per la cristianità e per l’umanità intera.’
F Dvornik, Gli slavi, Liviana 1974
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